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Teoria generale della critica
Operando una sintesi tra linguistica ed estetica e fra strutturalismo e fenomenologia, il volume intende individuare il momento di trapasso dalla “flagranza” all’“astanza”, ossia dal momento di manifestazione dell’opera d’arte nel reale al principio d’individuazione dell’opera d’arte come tale.
Servendosi della teoria del referente, Cesare Brandi chiarisce che questo passaggio è possibile solo attraverso un processo di astrazione interna alla struttura stessa del linguaggio. Su questa base teorica, passa infine a esaminare le grandi ramificazioni dell’“astanza” in relazione alle diverse manifestazioni fenomeniche – soprattutto ottiche, foniche e fonico-ottiche –, evitando ogni sclerotizzazione di divisione delle arti al di fuori del veicolo percettivo attraverso cui si determina l’“astanza”.
Cesare Brandi (1906-1988) è stato uno storico e critico d’arte italiano. Firma prestigiosa del “Corriere della Sera”, è considerato il fondatore della teoria del restauro. I suoi interessi spaziavano dall’estetica contemporanea alla storia dell’architettura, dal restauro alla filosofia. Accanto ai numerosi volumi di critica d’arte, ricordiamo i suoi diari di viaggio, capaci di esplicarne a pieno le qualità di scrittore.