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Lettere dall'Italia
Una vita esemplare segnata dalla gloria e dallo scandalo, una vita che Byron racconta in brevi diari, per lo più perduti, ma anche in migliaia di brillanti e disinibite lettere. Se a distanza di secoli poco o nulla si può aggiungere a quanto già conosciamo della vicenda umana e letteraria del poeta, l’epistolario continua a offrire interessanti e attuali spunti di riflessione e di valutazione sia della personalità sia dell’opera, in aspetti inediti che rendono più vivida la sua caratterizzazione personale e umana. Le lettere, scritte in un linguaggio accessibile e ironico, alternano momenti di humour ad altri di satira feroce e caustica nei confronti di ambienti e personaggi del mondo letterario e politico, in particolare della società inglese, dalla quale era stato messo al bando per la sua condotta di vita giudicata troppo scandalosa.
George Gordon Byron (Londra, 1788 - Missolungi, 1824), è stato uno dei massimi esponenti del romanticismo inglese, nonché uomo politico di spicco in Inghilterra. Noto per il Grand Tour intrapreso nel 1809, che lo porta a comporre il fortunato Childe Harold’s pilgrimage, Byron è oggetto di una forte mitizzazione. Tra le opere principali si ricordano: The Prisoner of Chillon (1816), Manfred (1817), The lament of Tasso (1817) e Sardanapalus (1821).