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Filosofia dell'arte
György Lukács non è stato soltanto un grande teorico di estetica – o della specificità dell’atto estetico, come l’autore preferiva definirlo – ma è stato uno dei massimi filosofi del Novecento. Assieme all’Estetica di Heidelberg, questo libro comprende gli scritti, appartenenti all’età giovanile, in cui iniziano a porsi le questioni che Lukács svilupperà nei suoi capolavori successivi fino alla messa a fuoco di un’estetica di carattere valutativo. Tra tutti il rapporto di contrapposizione tra l’opera artistica e l’opera scientifica, divisi dall’imprescindibile tema della forma e la considerazione dell’opera d’arte come forma significativa specifica, quale concetto-chiave che troverà definitiva sistemazione nella tarda Estetica.
György Lukács (1885-1971), filosofo e critico letterario ungherese, è stato uno dei più rilevanti esponenti del marxismo del Novecento. La sua opera fondamentale Storia e coscienza di classe è del 1923. Tra i suoi scritti più noti: Saggi sul realismo (1946), Prolegomeni a un’estetica marxista (1957), Il giovane Hegel (1967), Estetica (1975), Ontologia dell’essere sociale (1985).